Osservare: il guardare con cura. LPAD: l’aver cura di osservare le potenzialità.

Terzo articolo della Rubrica “Apprendere dai Bambini
Annamaria Guarnera– psicologa, psicoterapeuta, mamma.
Rachele Nicolucci– insegnante di lettere SS1G, mediatrice Feuerstein, mamma

Il nostro fare o no fare, il nostro dire o non dire in maniera consapevole o in consapevole, ha sempre un significato. Anche gli scambi relazionali spesso celano delle dinamiche emotive e/o affettive che hanno origini “antiche”, che risalgono ad un “nostro passato”. 

Lo studio della mente umana ha sempre posto grande attenzione sulla costruzione delle immagini interne che si fondano a partire dai primissimi e cruciali  scambi relazionali, avvenuti nei primi momenti dello sviluppo. In questa direzione, grandissima importanza viene attribuita al rapporto madre-bambino, in quanto queste prime relazioni costituiscono la fonte principale di identificazione e sono quindi fondamento dell’identità personale.  Ad esempio, in ambito psicoanalitico si utilizza l’ Infant Observation (Bick, 1964), per studiare la relazione madre-bambino anche nelle primissime fasi di vita di un neonato. In questo caso l’osservazione diventa lo strumento principe per scoprire, studiare e analizzare. Generalmente questa tecnica prevede che un professionista, con alle spalle un adeguato training, osservi con frequenza la coppia madre-bambino e da questa posizione “terza” e “silenziosa”, si ponga alla scoperta della relazione che vi è tra quest’ultimi.

La mia bambina, venendo al mondo, mi ha insegnato che spesso osservare con cura, con silenzioso rispetto sè stessi e il rapporto con il proprio bambino è la chiave per provare a comprendere e ad affrontare, momenti difficili e apparentemente incomprensibili, come un momento di pianto inaspettato, un’emozione che arriva all’improvviso ed esplode, rompendo ogni equilibrio. Lei mi ha insegnato ancor di più l’importanza di prendersi del tempo e fermarsi a guardare con occhio attento, a guardare con lo sguardo di chi vede e scopre tutto per la prima volta e quanto questo possa essere emotivamente sconvolgente (in positivo e/o in negativo); pensiamo ad esempio ad  una mamma che per la prima volta è in relazione con il proprio bambino o ad un neonato che per la prima volta si trova  nel mondo. Quindi dare e darsi il tempo è un regalo prezioso per poter osservare quello che ci succede e quello che succede attorno a noi, provando a mettersi nei panni dell’altro, in un gioco di reciproci sguardi.


Per deformazione professionale spesso mi lascio guidare dall’etimologia di una certa parola per dire qualcosa a riguardo, scoprendo così poi tutta la potenza di significato racchiusa in quella specifica catena di segni e di suoni. E dunque, cercando il significato del verbo scelto per questo terzo articolo, osservare, leggo così nella pagina Treccani:

osservare v. tr. [dal lat. observare, comp. di ob– e servare «serbare, custodire, considerare»] (io ossèrvo, ecc.). – 1.a. Guardare, esaminare, considerare con attenzione, anche con l’aiuto di strumenti adatti, al fine di conoscere meglio, di rendersi conto di qualche cosa, di rilevare i particolari, o per formulare giudizî e considerazioni di varia natura: oun quadrooi movimenti di un insettooil funzionamento di un motoreole stelle a occhio nudocol telescopiooal microscopiocol cannocchiale. Talora fa riferimento più all’attenzione della mente che a quella dell’occhio […].

La messa a fuoco che allora vi propongo oggi per parlare, a modo mio, di quell’osservare con cura, di cui ci ha detto la dottoressa Guarnera, e di quel guardare, esaminare e considerare con attenzione anche con l’aiuto di strumenti adatti nella definizione di cui sopra è quella relativa al Learning Propensity Assessment Device, LPAD, ovvero la Valutazione del Potenziale di Apprendimento.

Si tratta di un approccio dinamico di valutazione, di una batteria di prove, ideata dal prof. israeliano Feuerstein, che permette di determinare il grado di modificabilità cognitiva del soggetto.
Diversamente dai test tradizionali, che dalla misura di una certa performance traggono elementi per fornire un quadro cognitivo presente di un soggetto, stabilendone il QI come elemento immutabile, LPAD evidenzia, invece, il potenziale di apprendimento in modo da poterne sollecitare un cambiamento neuroplastico, sottolinea cioè la sua propensione del soggetto a modificarsi, e non solo le sue funzioni cognitive carenti.
Questo approccio quindi permette di avere un quadro di riferimento su come una persona impara, pensa, su quali sono i punti forti e quelli carenti del suo funzionamento cognitivo e quali sono le possibilità di sviluppo del suo potenziale di apprendimento.


Allo stesso modo, nelle relazioni di aiuto, come mamma e come insegnante ad esempio, quando mi relaziono con i miei bambini e alunni, ricordo a me stessa della necessità e importanza di adottare uno sguardo capace di dare spazio, di uno sguardo che vuole conoscere l’altro, e non giudicarlo, né tantomeno incasellarlo dentro etichette di diagnosi, voti scolastici e valutazioni di genere.
Non è cosa sempre facile, anche per la cultura di cui siamo intrisi.
Provo ad avere uno sguardo che sappia farsi attento e che dia respiro all’altro: nell’atto del mio osservare i miei figli o i miei alunni, il mio tentativo di raccogliere con rispetto e delicatezza elementi e informazioni sull’agire e sul sentire della loro mente, sulle loro capacità relazionali e affettive, che dicano a me come orientare il mio fare e il mio essere per promuovere in loro il loro meglio possibile.

Cosa che, inevitabilmente, permetterà anche a me di crescere e migliorare come creatura di questa Terra.

E così vorrei questo stile dalla scienza tutta e da ogni specialista e professionista a cui scelgo di affidare un pezzettino di mio figlio o che ha a cuore i miei alunni: ovvero che ci siano occasioni di osservazione di un soggetto, di valutazioni cognitive anche, quando davvero necessarie, capaci di guardare al potenziale di quella persona, a ciò che potrà divenire quel bambino; che si usino dunque strumenti scientifici che dicano a me mamma, a me adulto mediatore, a me insegnante, come poter agire per far crescere la mente e il benessere tutto della creatura che altri mi stanno affidando, guardando con cura e con attenzione al suo potenziale oltre che alle sue carenze e capacità attuali.

LPAD.
Learning Propensity Assessment Device
– Casa editrice: Erickson
– Anno di pubblicazione: 2013
– Pagine: 604
– Copertina flessibile
– Dimensoni: cm 17 X 24
– Costo: 29,00 circa euro
– Link Amazon: qua.

Rachele Nicolucci
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.

Seguici tramite social

1 commento su “Osservare: il guardare con cura. LPAD: l’aver cura di osservare le potenzialità.”

  1. Pingback: Inclusione - Sindrome da Apprendimento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Carrello
Scroll to Top