Il parco di Pinocchio, a Collodi: una esperienza di apprendimento tra giochi, movimento e parole.

In Toscana si trova un antico borgo medioevale, Collodi, costruito nel XII secolo su una collina, a cui un famoso scrittore, Carlo Lorenzini, si è sentito così tanto legato affettivamente da sceglierne il nome come pseudonimo artistico per se stesso quando firmò il suo più grande capolavoro: Pinocchio.

Sebbene nella storia di Pinocchio non venga mai nominato il paese di Collodi, proprio in questo borgo esiste tutt’oggi un parco magico che ne custodisce le avventure:Parco policentrico Collodi Pinocchio.

Avevo avuto la fortuna di poterlo visitare molti anni fa, 30 circa, con i miei genitori e primi fratelli: ricordo ancora il mio stupore e adrenalina per l’essermi sentita dentro una storia, quasi a confondere realtà e magia!
Tre mesi fa la grande gioia nel potervi accompagnare, finalmente, i miei bambini!!!

Il Parco di Pinocchio, inaugurato nel 1956 e recentemente riadattato, è infatti un‘originale e piacevolissima combinazione di giochi, laboratori, biblioteca, movimento, avventura, arte, natura, architettura: un connubio perfetto tra apprendimento e divertimento! Samuele e Gabriele hanno apprezzato così tanto questo parco che, dopo aver visitato lo storico giardino Garzoni e la casa delle farfalle (esterni al parco, ma compresi nel biglietto di ingresso), abbiamo dovuto rientrare per fare una scorpacciata ancora di stupore e di bellezza!

Il piccolo teatro dei burattini
Pinocchio
La bocca della balena

Si tratta di un parco ricco, complesso e completo, al cui interno ogni bambino può trovare certamente una modalità di espressione che gli è più propria:

Giostre vintage
Laboratorio artistico per costruire il naso di Pinocchio
Percorso multimediale per rielaborare la storia di Pinocchio

Uno dei principali motivi per cui mi stava molto a cuore far conoscere questo parco ai miei bambini è legato al fatto che proprio la storia di Pinocchio è stata la prima che abbiamo affrontato con Samuele in modo ”strutturato”: ovvero, non solo attraverso la lettura di libri ma anche attraverso attività di vario genere, tutte in riferimento a Pinocchio (contenuto) e per affinare (abilità) la comprensione del testo, la rielaborazione della storia, la lettura di immagini, l’espressione artistica, la coordinazione oculo-manuale, motoria, ecc..

Infatti, prima di proporgli le attività di cui sopra e la visione del cartone della Disney, cartone che ha molto amato e per diverso tempo (il tempo a lui necessario probabilmente per fare suoi molti dettagli della storia), ne abbiamo letto e approfondito la storia attraverso le versioni di più case editrici.

Adesso ne indico due dei più belli, che sono quelli che leggiamo con piacere ancora oggi:

Una meravigliosa edizione Sassi Junior tutta intagliata! Un libro prezioso, che profuma di bellezza e delicatezza.

E, perché no, può essere sicuramente un’idea per un bel regalo di Natale!

Questa volta si tratta di un libro pop-up di Tony Wolf, edito Dami Editore: l’effetto per un bambino è sempre sorprendente, quasi che si abbia l’impressione di essere catturati dalla storia.

Lo studio della storia di Pinocchio e la conoscenza di molti suoi particolari ci ha permesso di orientarci molto bene all’interno del parco, la cui completezza e ricchezza di stimoli richiede certamente una buona dose di attenzione e di partecipazione. Ebbene sì: questa esperienza al Parco di Pinocchio, a Collodi, è stata veramente straordinaria! Gabriele e Samuele la custodiscono ancora e credo di poter dire che anche loro si siano sentiti dentro. Non solo perché letteralmente parte della storia e delle avventure di Pinocchio! Dentro anche perché in grado di comprendere le proposte del parco e capaci di trovare risposte alle richieste dei vari ambienti del parco.

Piccolo aneddoto!

Dopo aver giocato sulle giostre, ci è venuto incontro Pinocchio ed è successo qualcosa che non avrei immaginato, ma che mi ha fatto molto piacere.

Mentre Gabriele si è lasciato trasportare dalla tenerezza verso il personaggio, lanciandosi in un abbraccio spontaneo (vedi foto), abbraccio che lui al momento riserva a pochi intimi, Samu si è fatto più sospettoso, analizzando ogni particolare della mascotte, quasi a voler dire: ”Ma sei sicura, mamma, sia proprio lui?”

E così, dopo averne osservato tutto l’abbigliamento e aver notato l’inadeguatezza delle scarpe (“mamma, ma sono quelle della zia Noemi! No di Pinocchio!) … ci è rimasto male per una grave incoerenza da lui notata spontaneamente e che vi segnaliamo: non è possibile che il Pinocchio burattino (vedi naso lungo e abbigliamento) abbia le mani fatte di carne e ossa! Signori miei: i bambini sono degli attenti osservatori e a Samuele non è sfuggito l’analisi di questi particolari e trarne le giuste conseguenze…

Non mi dilungo molto sull’importanza che ha per i bambini il fare esperienza con ogni parte del proprio sé di quanto altri possono dire: conoscere (studiare se preferite, apprendere a essere più precisi) attraverso la percezione del reale e del concreto con ogni parte di sé, attraverso l’arte, la rielaborazione mentale personale, il movimento del corpo, il ‘movimento’ della mente, spostandosi e appropriandosi di tempi, modalità di interazione e ambienti, è fondamentale e benefico: lascia un segno indelebile e rende più forte ogni memoria e più positivo ogni vissuto di apprendimento!
Riempiamo le strade del mondo di figli e alunni curiosi e motivati: si apprende di più e meglio quando mettiamo in moto più parti del nostro sé!!!

Grazie Parco di Pinocchio pe questa straordinaria avventura: torneremo presto!

Rachele Nicolucci
Autrice, fondatrice e coordinatrice di “Sindrome da Apprendimento”

Expert Teacher in organizzazione scolastica – Mi occupo di processi cognitivi dell’apprendere e metacognizione, con un approccio neuropedagogico e della pedagogia della mediazione Feuerstein.

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