Il 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1992 con la Risoluzione n. 47/3 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Scopo di questa giornata è quello di sostenere l’inclusione delle persone con disabilità, promuovendo ogni possibilità di accesso a opportunità di istruzione, di lavoro, di assistenza. Promuovere l’inclusione.
Sembra che ci sia ancora bisogno che periodicamente qualcuno ci ricordi come convivere tutti insieme, come essere inclusivi…
Sono diverse le iniziative intraprese in questa giornata, tra queste il vi sottolineo il corto animato Nobody is normal, realizzato per il servizio di consulenza per giovani e giovanissimi Childline, che è certamente un omaggio alla 🎈diversità🎈.
Qualche personale considerazione
✅ In classe, più che di normalità e di diversità, io parlerei di 🌼UNICITA’ 🌸 perché forse, in fondo, il concetto di normalità è sempre più relativo e soggettivo. Il focus della questione non è la catalogazione delle persone in normale / anormale/ diversamente abile/ disabile. A mio avviso.
✅ Qualcuno recentemente ha scritto “Siamo tutti di-versi perché siamo poesia”: esattamente! La diversità non è il rovescio della medaglia rispetto alla normalità: siamo tutti normalmente diversi. O diversamente normali. Condizioni o meno di disabilità. La condizioni per cui un definiamo qualcuno disabile non dovrebbero costituire un limite al vivere di quella persona serenamente la propria unicità: la disabilità non è un limite!
✅Siamo tutti diversi uno dall’altro perché intimamente unici. Non è questione di disabilità. Questa della diversità è una questione che ci riguarda proprio tutti, normalmente e quotidianamente.
✅ La prospettiva allora su cui principalmente soffermarsi è, secondo me, la possibilità di 🌱accettarsi profondamente come individui🌱, come persone cioè individuali, uniche, diverse in sé da ogni altro individuo.
Impariamo a riconoscere la nostra personalità e il nostro sé come ragionevolmente diverso da quello degli altri e, andando oltre, da quello che gli altri si aspettano da noi. 🎈ACCETTARSI🎈: il lavoro grande è accettare se stessi responsabilmente e senza dover ricorrere a maschere pirandelliane per stare in mezzo agli altri 🎭🧙♀️🦹🏻♀️
✅ Diciamolo allora ai nostri studenti e figli che siamo tutti preziosi proprio perché 🤎UNICI💛, perle rare, nei colori – forme e dimensioni dell’aspetto fisico, nel carattere, nelle modalità di ragionamento e del sentire della mente, nelle preferenze, nelle relazioni, nei talenti e anche nelle parti di noi che possiamo scegliere di far maturare.
A scuola favoriamo occasioni per convivere serenamente pur nella diversità di opinioni, movimenti, ideali, aspettative, idee, preferenze, desideri, fisicità, delicatezza, possibilità, risorse, ecc…
✅ Quando noi adulti saremo in grado di convivere con ogni tipo di differenza rispetto a ciò che noi riteniamo equilibrato, “normale” secondo i nostri gusti e parametri (sia una questione di pensiero-di aspetto fisico- di credo-di ideali-di preferenze- ecc..), allora a scuola probabilmente non sarà più necessario strutturare per i nostri giovani e bambini continui progetti e attività inclusive: non si dovrà insegnare a essere inclusivi, perché avremo semplicemente imparato a convivere.
✅ Basterà semplicemente il nostro positivo e spontaneo esempio di vita.
La disabilità non è un limite e la fatica che facciamo ad approcciarla racconta, più di qualche volta, della fatica che facciamo ad approcciarci, in genere, alla diversità che esiste in noi e rispetto a noi.


Expert Teacher, caregiver, sibling
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.