Come utilizzare le carte del Memory

Cosa stimola il giocare a memory?

Che tipo di gioco è il memory?

Perché il memory è un gioco intelligente?

È possibile utilizzare le carte del gioco Memory per realizzare molte attività, finalizzate all’allenamento di alcune funzioni cognitive o per potenziare la produzione verbale, come ben ci hanno insegnato alcune logopediste. O semplicemente per divertirsi in modo sempre nuovo, allenando la mente e la memoria!

Ricordatevi che, soprattutto giocando con bambini molto piccoli, è sempre il caso di adottare un sano stile di “sfida ottimale”, ovvero mettere i bambini nelle condizioni di poter ottenere risultati assai soddisfacenti per loro pur in un contesto di novità o di fatica. Soprattutto se si tratta di bambini che fanno realmente fatica.

Ecco alcuni spunti di gioco: si tratta di alcune proposte che metto in atto con i miei bambini, frutto di esperienze di confronto con i diversi specialisti che abbiamo avuto il piacere di incontrare, confronti tra insegnanti e altri genitori “creativi”. Si tratta di proposte che potete realizzare in casa con i vostri bambini, prendendo spunto da alcune nostre rielaborazioni creative, che tengono conto delle nostre esigenze e preferenze. Le attività di cui vi racconto sono spendibili con qualsiasi tipo di carte, anche realizzare in casa da voi, tramite fotografie plastificate o immagini che prendono spunto dalle “nomenclature montessoriane” (vedi qua).
Questi sono spunti di gioco che condividiamo per poter essere da supporto a chi è alla ricerca di idee gratuite, ma, per un intervento efficace e realmente di supporto cognitivo a chi fa fatica, sempre bene costruire un dialogo collaborativo e autentico con ogni figura di riferimento per il bambino: genitori, insegnanti, parenti e specialisti vari.

Si può proporre un gioco del genere per il puro piacere di trascorrere del tempo insieme bene, allenando la mente del bambino, oppure in modo più intenzionale, volendo raggiungere qualche specifico obiettivo di apprendimento cognitivo.

💡 Memory classico a carte coperte: scopo classico del gioco è quello di ritrovare le coppie di carte uguali. Allora si varietà la quantità di carte da utilizzare in base alla capacità del bambino più “fragile” e al numero dei giocatori.
Trovate le coppie di carte uguali, si potrà provvedere poi a creare dei gruppi di categorie semantiche: il gruppo degli animali, il gruppo dei fiori, il gruppo degli oggetti che mi stanno in mano, le cose da mangiare, ecc ecc. Oppure, scegliendo alcun delle carte a disposizione, l’occasione sarà buona per ideare delle storie, più o meno brevi in base alla capacità dei partecipanti, che inglobino i nomi delle immagini selezionate. Io coinvolgo i miei bambini piccoli in questo tipo di gioco ponendo loro delle domande, prendendo spunto da un lavoro che al momento Samuele sta vivendo durante logopedia:

  1. Chi fa cosa? Cioè chiedo al bambino di scegliere tra le carte selezionate chi compie una certa azione nella storia da costruire. Es. il pesciolino
  2. Azione concordata: cosa fa ? Es. Mangia
  3. Cosa mangia? Scegliendo tra le carte a disposizione, potrà rispondere ad esempio: la mela.

Nel nostro caso questo è un buon esercizio per allenarsi anche alla costruzione corretta della frase.

💡Memory a carte scoperte: adatto nel caso in cui il bimbo sia piccolino o che non siano chiare le dinamiche del gioco. Oppure per allenare la mente ad attività di visuospazialità.

Una variante, non molto distante da quanto detto fin qua, è la tombola delle parole del memory: si tratta sempre di un abbinamento, che presuppone la capacità di riconoscere e discriminare immagini.

Per questo motivo sconsiglio a chi volesse realizzare una tombola delle parole di usare le fotocopie in bianco e nero: è preferibile usare materiale colorato, dalle immagini belle e facilmente riconoscibili. Anche la tombola delle parole può essere finalizzata sia al gioco cognitivo (memoria, attenzioni, percezione, funzioni esecutive), quanto a un allenamento – pur sempre in forma giocosa- linguistico, dando ad esempio la possibilità di ripetere più volte la stessa parola, raggruppando per aree semantiche, ecc.

💡Variante.
Si posizionano davanti al bambino un certo numero di carte scoperte, anche poche, che si chiede al bambino di leggere a voce alta, se già in grado, di dire cioè il nome delle immagini rappresentate. Oppure l’adulto legge a voce alta e il piccolo indica con il dito la carta corrispondente. Di questa abilità, considerata prerequisito anche al contare quantità, ci parla la dottoressa dello studio Braghette in questo video che condividono con “Sindrome da Apprendimento”: qua.
Il numero di carte dovrà essere adeguato alle capacità attentive del bambino, tale da non stancarlo ma da proporgli un piccolissimo sforzo in più.
Una variante ulteriore è quella di utilizzare le carte di un qualsiasi memory come le carte delle “nomenclature” montessoriare: si chiederà al bambino cioè di abbinare i materiali concreti tridimensionali (es. un frutto, degli animali gioco in miniatura, degli oggetti reali) alle immagini corrispondenti. Si veda qua per vedere qualche esempio di utilizzo nostro delle “nomenclature” realizzate su input di tipo montessoriano e che ho più recentemente proposto a Gabriele per allenare la sua capacità di esplorazione sistematica rispetto un campo di stimoli.

💡 Si organizza una fila di carte scoperte (modello), rispetto al quale il bambino dovrà organizzare allo stesso modo un’altra fila di carte scoperte, rispettando cioè l’ordine dato dalla fila modello. Questa modalità di gioco era stata utilizzata molto da una logopedista che abbiamo frequentato per stimolare la ripetizione verbale delle immagini selezionate.
Le carte a disposizione, quelle cioè che il bambino deve pescare e poi posizionare abbinandole a quelle già date dalla fila modello, possono trovarsi una sotto l’altra, come in un mazzo di carte, oppure in fila posizionate su un altro piano o dentro a un cesto, possono essere coperte/in mano dell’adulto, scelte casualmente oppure date intenzionalmente dall’adulto.
La proposta dipenderà dall’intenzione che abbiamo in quel momento rispetto a quel bimbo.
Dato che nella nostra cultura occidentale si legge e si scrive da sinistra verso destra, e dall’alto verso il basso, per favorire una esplorazione ordinata e sistematica del bambino (prerequisiti alla lettura e scrittura), si chiederà di abbinare le carte uguali, partendo dalla prima a sinistra o dalla prima in alto.

È sempre comunque importante che l’adulto mediatore definisca prima le modalità di gioco tale per cui al bambino sia chiara la richiesta: ad es. ricostruire la sua stringa di gioco sotto o sopra il modello dato, a destra o a sinistra, secondo un ordine di lettura preciso oppure casualmente.
Dipende naturalmente da quale sia il nostro intento di intervento cognitivo.

Le carte della fila modello possono, infatti, essere posizionate in riga, una accanto all’altra orizzontalmente, oppure in colonna, una accanto all’altra in verticale. Il bambino dovrà replicare la stessa distribuzione e quindi ottenere degli accoppiamenti (fiore – fiore: uguale; carota – carota: uguale; … )

💡 L’adulto sistema sul tavolo una carta, chiedendo al bambino di posizionarne un’altra in una certa posizione (davanti, dietro, destra, sinistra, sopra, sotto) rispetto a quella iniziale: “metti la tua carta sotto la mia” (esempio). In questo modo sarà possibile allenare le competenze di orientamento spaziale ad esempio o sulla comprensione di richieste verbali.
Noi spesso costruiamo delle “stradine”, fatte da tante carte vicine, che segnano un percorso con curve/rettilinei e su cui camminano animali, saltano personaggi, corrono macchinine; oppure immaginiamo che queste carte siano dei trenini, dei tappeti volanti su cui far giocare i nostri personaggi; a volte si trasformano in casette o piscine per far tuffare animali e amici vari!

Il tutto è sempre una buona occasione per allenare i prerequisiti alla lettura o semplicemente la individuazione di “etichette verbali” e per potenziare la stessa produzione verbale.

💡 Le carte possono essere quindi utilizzate anche solo per costruire degli insiemi di categorie semantiche: gli animali, le persone, gli oggetti di casa, i mezzi di trasporto, le piante, la frutta, ecc… L’insieme di queste carte semantiche possono essere posizionati dentro dei contenitori, dentro delle casette (anche simboliche), trasportate da imbarcazioni/vagoni del treno o da mezzi di trasporto vari, dati alle bambole, ecc.. … il tutto si presta come una buona occasione per esercitare le capacità di descrizione e di confronto tra due o più oggetti concreti e rappresentati.

Se anche voi vi divertite insieme ai vostri bambini con giochi di carte, aggiungete la vostra esperienza o il vostro feedback nei commenti: è sempre un arricchimento vicendevole!

Perché giocare a memory?

Puoi approfondire qua:

Memoria, apprendimento e giochi per allenare la memoria

Caro Lettore, mi cimento in un argomento sicuramente complesso, e rispetto al quale, a mio avviso, è necessario che ogni adulto, che desideri essere agevolatore di aiuto, sia in-formato per poter essere realmente di aiuto all’apprendimento di chi si prende cura. Il mio desiderio è quello di aiutarti a fare chiarezza rispetto alcune dinamiche che…

Rachele Nicolucci
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.

Novità formativa imperdibile!!!

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