“Ti voglio bene anche se…“

Il libro di Debi Gliori che sa coccolarci e rassicurarci nei momenti di gelosia e sconforto.


«Il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini.»


( Jorge Luis Borges)

“Ti voglio bene anche se…” è stato definito dal “The Times” l’equivalente di un caldo abbraccio: ha effettivamente il potere di trasmettere un messaggio affettivo di grande valore e lo fa in modo semplice e avvolgente anche per i più piccoli: proprio come un caldo abbraccio; le immagini, chiare e intuitive, hanno un posto di rilievo e contribuiscono alla scoperta di che cosa sia l’Amore.

Protagonista è un cucciolo di volpe che ha bisogno di essere rassicurato rispetto all’eternità dell’amore dell’adulto.

Spesso si parla di questo libro come di una risorsa per affrontare temi molto delicati come quello della morte e dell’eternità; a mio avviso il principale “focus” della storia è il bisogno del cucciolo di comprendere se l’amore di Maxi, il suo adulto di riferimento, sia condizionato a qualche proprio modo di essere, a qualche aspettativa o regola che cioè l’adulto potrebbe avere rispetto al cucciolo.



Io e Samuele lo stiamo leggendo per confrontarci rispetto alla nostra quotidianità e per costruire una realtà rassicurante (il piccolo Gabriele, intanto, ci segue): ci vogliamo bene sempre e comunque, anche se…. anche quando… non siamo d’accordo su qualcosa, anche quando ci comportiamo come all’altro non piace, anche quando la gelosia per il fratellino ci fa combinare degli “scherzetti”, anche quando abbiamo dovuto separarci in occasioni forzate.

Così il cucciolo di volpe, Mini, nel tentativo di comprendere se l’amore che l’adulto prova per lui, cucciolo, sia condizionato al suo dover corrispondere alle aspettative dell’adulto stesso, prende in esame diverse possibilità, chiedendo per esempio: e se io fossi diverso? E se io mi comportassi diversamente? Che, nella testa di un bambino, potrebbe corrispondere alle domande che troviamo nel libro, a interrogativi di questo genere:

E se fossi un grande insetto?
E se fossi un coccodrillo?
…Ma l’amore si consuma?
Se si scolla, si riattacca?
… E se finisco io, e se finisci tu?

Noi stiamo apprezzando questo libro soprattuto da quando è arrivato il fratellino Gabriele: questa storia è uno strumento che utilizzo per dire e ridire a Samuele che il mio amore per lui va oltre le cose che possono capitare o che lui stesso può combinare e che la presenza del fratellino ha cambiato tante cose, ma non l’amore che la mamma e il papà vivono per lui.

Perciò, quando ci approcciamo insieme a questo libro, non mi limito a leggere solo le situazioni presentate dal libro, ma, in una sorta di lavoro di “parafrasi” continua del testo, ne aggiungo delle altre che siano per noi reali e concrete, di cui realmente abbiamo esperienza, così da chiarire anche il valore altamente simbolico del racconto: i bambini devono forse pensare che sia possibile trasformarsi in un grande insetto o in un coccodrillo?

Certo che no!

E allora:

Ti voglio bene anche se… stamattina non eravamo d’accordo rispetto al fare quella cosa, la mamma diceva che non era possibile e tu insistevi…

Ti voglio bene anche quando spingi tuo fratello…

Ti voglio bene anche quando … non hai voglia di riordinare le tue cose...


….

Si rischia forse così giustificare qualsiasi tipo di azione e di incoraggiare i bambini a ogni tipo di comportamento?

Sicuramente no!

Anzi, per noi diventa l’occasione per ritornare su certi discorsi, per tentare di rielaborare situazioni e sentimenti ed emozioni, per dirci che magari quella situazione poteva essere gestita diversamente, oppure che io, mamma, non condivido certi comportamenti o alcune situazioni mi sembrano pericolose, che certe cose non si possono fare.
Ma sempre, sempre e comunque, anche nei momenti in cui siamo “insetti” repellenti, “coccodrilli” spaventosi, “orsetto sbrana ossi” ci vogliamo bene ♥️ E di questo ne siamo certi!

Così sto imparando a gestire alcune situazioni che nella mente di un bambino potrebbero essere di dubbia interpretazione: quando parlo con i miei bambini per richiamare la loro attenzione rispetto a qualche “malafatta” o per esprimere il mio disaccordo, un suggerimento, recupero sempre il ricordo di questo libro e del suo significato e con un grande abbraccio concludiamo ogni confronto ♥️

Buona lettura!
Colgo l’occasione di questa lettura per ringraziare pubblicamente il gruppo Facebook che in questi anni mi è stato di grande supporto nella scelta dei libri di qualità per i miei bambini, un gruppo molto frequentato e che ho sempre consigliato ad ogni amica, credo unico nel suo genere: “La biblioteca di Filippo – Libri per bambini”, un esempio di quando i social rappresentano buone occasioni di informazione e che da oggi trovate tra le pagine che suggerisco (orienteering)): 👉🏼 questo il link Al gruppo, clicca qua.



Grazie Biblioteca di FilippoLibri per bambini!

Expert Teacher, caregiver, sibling
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.

Formazione attualmente in programma o disponibile

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