Puzzle di forme

Shapes puzzle e tangram: rompicapo per bambini

Una tipologia di gioco che non può mancare nella dispensa ludica di ogni bambino è sicuramente quella dei puzzle.

Di puzzle ne esistono una infinità: diversi per materiale, quantità di tesserine, immagini, difficoltà, modalità di composizione e di lettura.
Pochi conoscono però una specialità: i puzzle di forme, chiamati Shapes Puzzle, “cugini” del gioco mosaico Tangram.

Si tratta di due versioni di rompicapo adatte anche a bambini piccoli, circa dai 4 anni in su, se affiancati da un adulto mediatore, che permettono non solo di trascorrere del tempo in modo originale e creativo ma anche di mettere in atto alcune attività cognitive ben precise e strategie di apprendimento.

Vediamo di cosa si tratta!

TANGRAM


Vi suggerisco di iniziare dal tangram perché generalmente propone una modalità di gioco più guidata è quindi più adeguata a chi si avvicina per la prima volta a questa tipologia di puzzle: nel kit trovate delle tavolette di legno sulle quali sono disegnate alcune forme, composte da elementi geometrici. Si tratta spesso di figure che suggeriscono oggetti reali o familiari ai bambini. A disposizione si hanno le tesserine tridimensionali corrispondenti, in legno o in plastica, cioè delle stesse forme e colori di quelle utilizzate per comporre l’immagine della tavoletta di legno (che funge dunque da matrice): il bambino perciò dovrà selezionare quelle giuste e posizionarle correttamente sulla matrice di legno. Suggerisco naturalmente di facilitare, soprattutto all’inizio, questo compito di esplorazione e ricerca del pezzo giusto: magari proponendo al piccolo la ricerca tra pochi elementi possibili.
Il bambino così ricomporrà l’immagine proposta dalla tavoletta di legno sulla tavoletta stessa.
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Diventati un po’ più esperti, si potrebbe anche:
🔺 Scegliere una immagine proposta tra quelle delle tavolette di legno e riprodurla altrove, non sulla tavoletta di legno-matrice.
🔺 Comporre con le tesserine geometriche a disposizione altre figure, di propria invenzione.

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SHAPES PUZZLE

Si tratta anche in questo caso di un gioco di immagini scomposte in forme geometriche. La prima differenza rispetto al tangram di cui qui a fianco è che, mentre nel tangram l’immagine viene ricostruita sulla tavoletta di legno-matrice di riferimento, in questo caso non c’è una matrice tridimensionale corrispondente e per lo più della stessa grandezza. Al posto delle tavolette di legno (che hanno chiaramente la funzione di orientare il posizionamento delle tesserine geometriche) troverete, infatti, semplicemente delle carte da gioco: quindi il bambino sceglierà una delle carte a disposizione e procederà alla selezione delle tessere geometriche necessarie per comporre l’immagine. A questo punto il posizionamento delle tessere geometriche sarà in completa autonomia: esse andranno distribuite sul tavolo di gioco senza una base-matrice di appoggio. Le tesserine geometriche saranno posizionate e orientate nello spazio semplicemente servendosi delle indicazioni visive fornite dalla carta da gioco scelta, in cui naturalmente l’immagine da riprodurre poi sul tavolo è fotografata in piccolo rispetto a quella che verrà composta tridimensionalmente dal bambino.
La seconda differenza importante è che, generalmente, le carte da gioco hanno una doppia faccia: in una è rappresentata l’immagine finale da comporre, sul retro sono elencati, invece, i pezzi geometrici necessari per la composizione di quella stessa immagine. Quindi in un certo senso è facilitata la pianificazione dell’azione di gioco.

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Cosa si sollecita giocando cosi’? Soprattutto:
  • Focalizzazione
  • Esplorazione spaziale
  • Ricerca sistematica
  • Riconoscimento visivo di un elemento dato.
  • Mantenimento in memoria di una informazione acquisita e riproduzione della stessa nella propria mente-occhi.
  • Denominazione
  • Allenamento della motricità fine
  • Controllo ad agire per prova ed errore

Buon divertimento!

A lato il video di un’altra attività per allenare le abilità di visuospazialità, prerequisiti alla scrittura e lettura, di cui parliamo in questo articolo: “Come apprendiamo a scrivere?

Expert Teacher, caregiver, sibling
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.

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