Come organizzare i giochi dei bambini

“Gli uomini di intelletto, educato al culto della Bellezza, conservano sempre, anche nelle peggiori depravazioni, una specie di ordine”. (Il piacere, Gabriele D’Annunzio)

L’ordine vien “facendo”

Non posso di certo sostenere di essere sempre stata una creatura ordinata e ben organizzata: se chiedeste a mia madre a riguardo, vi risponderebbe che qualche volta ha dovuto perfino far ricorso a minacce e strepiti pur di vedere la mia cameretta in qualche modo vivibile.

Crescendo, e studiando, ho scoperto che essere organizzati nei tempi di lavoro, rispetto ai materiali da usare e agli strumenti a disposizione è assai più vantaggioso: l’attenzione al tempo, energie, spazio e ambiente che uno studente ha disposizione sono sicuramente degli elementi che hanno un certo peso nel suo percorso di successo.

Perciò oggi, avendo sperimentato e compreso la funzionalità dell’ordine e della organizzazione di materiali e strumenti da lavoro, non posso che proporre queste attenzioni ai mie bambini.

Perche’ scegliere un criterio per organizzare il materiale di gioco dei bambini in casa?

Chi frequenta casa nostra sa che sono molteplici gli spazi dedicati ai bambini, anzi: direi che abbiamo reso la nostra abitazione per lo più una “casa a misura di bambino”. Il luogo in cui loro trascorrono più tempo è la luminosa sala, in cui trovano la maggior parte dei propri materiali, giochi, strumenti. In questi anni abbiamo notato che per vivere in una certa armonia, pur nell’abbondanza di “cose” materiali di cui disponiamo, a noi bastano fondamentalmente queste due semplici indicazioni:

E qual è il posto di ogni materiale?

Come mi era stato suggerito da una pedagogista anni fa, ho prima riflettuto su quali potessero essere i criteri validi per noi al fine di organizzare al meglio gli spazi utilizzabili pienamente dai bambini.

Siamo abituati a condividere con Samuele e Gabriele questi criteri individuati, e questo permette loro di trovare facilmente un gioco che cercano e di essere in grado di rimetterlo al posto giusto.

Ma non si tratta solo di questo vantaggio…

L’aspetto più interessante di questa faccenda è che, così facendo, non solo si ottiene un certo ordine e armonia casalinga, evitando di perdere per esempio pezzi di giochi, o di non trovare subito degli elementi quando servono, ma che anche si costruisce un certo ordine mentale, che va a sostenere la formazione e l’uso di categorie verbali, di concetti astratti (esempio: gli animali, i mezzi di trasporto, le costruzioni, i vestiti invernali, …) concetti che potrebbero risultare faticosi ai bambini piccoli, soprattutto se fanno fatica.

Inoltre mi sembra davvero evidente che un bimbo, almeno i miei, riesca a giocare in modo più adeguato, ovvero con maggiore distensione, concentrazione, creatività, se attorno a lui c’è ordine, che è pur sempre una forma di espressione della Bellezza.

Dunque noi ci stiamo organizzando cercando di agganciare questo “dover mettere da qualche parte le cose” al pensiero e allo sviluppo del linguaggio: insomma, che anche l’organizzazione di materiale e strumenti può diventare occasione sostenere quel vincolo e dipendenza tra pensiero e linguaggio, così importante nella nostra vita, ma raramente oggetto delle nostre attenzioni quotidiane.

I criteri da noi scelti per organizzare il materiale

Nel dare un posto ad ogni cosa utilizzata dai bambini, abbiamo dunque individuato due criteri fondamentali:

A. L’uso: le cose che si usano in bagno, le cose che indossiamo prima di uscire, quello che usiamo in cucina, ciò che ci serve in camera da letto, il materiale che utilizziamo in giardino, ecc…

B. Le categorie lessicali di appartenenza: i mezzi di trasporto, il cibo, gli animali, i puzzle, ecc…

Quindi abbiamo suddiviso i vari oggetti in angoli attrezzati e organizzatori, per lo più contenitori trasparenti, impilabili, resistenti, col coperchio, di diverse dimensioni, oppure ceste di vimini. L’importante è che i bambini possano vederne l’interno anche a contenitore chiuso, così da ottimizzare tempi ed energie. I giochi da tavolo, i puzzle o altro rimangono nelle loro confezioni naturalmente e sono facilmente riconoscibili, soprattutto quando si tratta di giochi che piacciono molto.

Nello specifico abbiamo anche:

🧩 🧩 puzzle,

🦔🐓🦌 animali,

🛏🪑🛀🏻 oggetti di arredo della casa,

🧸🎎🏊🏼‍♀️ personaggi, pupazzi, marionette, ecc

⚽️🏓⚾️ palle, palline, palloni,

🔨⚒ chiodini,

🎸🎷🥁 l’angolo della musica,

🚀⛵️🚜 mezzi di trasporto e piste,

🧹🍓🧴 materiale da cucina e pulizia casa,

🧼🩹🧺 materiale per l’accudimento delle tate e peluche vari

🖍📃🎨 materiale e strumenti per disegnare, scrivere, dipingere, …

🍶🧂🍯 materiale per travasi,

▪️🟥◽️ costruzioni

📌 🗼 materiali e strumenti per infilare e per costruire torri

🟣🟩🔺 elementi logici e forme varie

Ecc… ecc…

Un criterio di organizzazione funzionale conviene perché…

… conviene anche perché contribuisce a costruire A U T O N O M I A nei bambini: noto non solo che questo tipo di organizzazione è funzionale ad aumentare il livello di comprensione e produzione verbale, ma che è anche funzionale a strutturare in loro la capacità di pianificare una propria azione di gioco.


Teniamo presente che fin dalla fase del gattonamento i bambini possono essere stimolati al raggiungimento autonomo delle cose di loro interesse (motivazione!), si può dire loro il nome delle cose e persone che vedono ben scandendo le sillabe delle parole pronunciate (agganciando magari la produzione verbale a un ritmo motorio), ed è vantaggioso raccontare loro quale proposta di gioco abbiamo in serbo per loro e come intendiamo realizzarla (porci come modelli per avvicinarli a un pensiero progettuale).


Quando Samuele ha voglia di giocare con gli animali, ad esempio, è in grado di recuperare da sé il contenitore dentro cui si trovano, scegliendo quali usare per quel gioco; avendo a disposizione nella stesso spazio domestico anche degli oggetti come la fattoria/la casetta/il tappetone/la piscina/la sabbia/ecc… di volta in volta sceglie dove ambientare quel suo gioco, procurandosi anche altri elementi che ritiene utili: tipo qualche elemento che simbolicamente (una costruzione) o realisticamente (una coscia di pollo giocattolo) possa essere usato per sfamarli, metterli a letto, trasportarli ecc…

Quando non camminavano ancora, Gabriele e Samuele hanno comunque potuto raggiungere i giochi che desideravano in completa autonomia: noi utilizziamo per lo più una semplicissima parete attrezzata e un paio di mobili con ante, all’interno dei quali disponiamo i vari oggetti lasciando alla altezza dei bambini le loro cose, mettendo più in alto ciò che va gestito insieme, e in alto alto le cose personali di mamma e papà.


Ho avuto modo di osservare e sperimentare che anche in classe la gestione e organizzazione del materiale da parte di ciascun alunno è FONDAMENTALE: la maggior parte dei preadolescenti che ho incontrato avevano ancora la necessità di essere orientati rispetto a questo, e alcuni, ahimé, non erano in grado di organizzare il proprio zaino…

Credo allora che investire del tempo su questo aspetto dell’organizzazione del materiale dei propri figli, accompagnandoli e coinvolgendoli in modo funzionale, fin dalla tenera età, alla scoperta dei criteri su cui costruire ordine e organizzazione, comporterebbe innegabili vantaggi in termini di autonomia e di efficienza delle proprie azioni, che sono di gioco prima e di studio e lavoro poi.

Riassumendo:
  • Noi lasciamo a disposizione dei bambini gran parte del loro materiale: sanno dove si trova, e, se in ripiani troppo alti rispetto a loro, chiedono di essere aiutati o trovano il modo di procurarselo da soli (!!!); possono giocarci quando vogliono: è per loro! Qualche volta mi capita di “nascondere” dei materiali se li ritengo pericolosi davvero (es. palloncini ancora da gonfiare mi spaventano, ammetto), oppure se richiedono una mia costante presenza che in un determinato momento non sono in grado di dare (es. le forbici appuntite da adulto, chiodini minuscoli, …).
  • Ci sono delle regole da rispettare: 1. un gioco alla volta; 2. si mette a posto subito dopo aver finito di giocare (anche il momento del riordino, se insieme, può diventare un momento di gioco e di scherzo).
  • Comunichiamo ai bambini i criteri per mettere in ordine e li rispettiamo noi per primi ogni volta: questo è il contenitore degli animali; i mezzi di trasporto tutti in questa cesta; i puzzle dentro l’armadietto; i libri nella libreria in cameretta; il monopattino e la bici nell’angolo dei giochi da giardino; le costruzioni nelle loro “casette”; le cose della cucina nell’angolo della cucina; gli strumenti musicali vicino allo stereo; ecc ….
  • Il momento del riordino è un‘occasione da ”sfruttare” per implementare: il loro bagaglio lessicale, ad esempio si possono proporre degli indovinelli (cosa è che ha le ruote che girano e che fa “ciuf ciuf”??!); si possono organizzare dei giochi per incrementare la focalizzazione e la ricerca in un determinato campo spaziale; possiamo chiedere a loro di dirci/indicarci dove va un certo oggetto nuovo o poco utilizzato; possiamo chiedere se si ricordano dove si trova un gioco che non usiamo da un po’ di tempo; possiamo approfittarne per ripetere alcune volte il nome di certi oggetti la cui pronuncia risulta ancora difficile…

E voi, cari lettori di Sindrome da Apprendimento, avete dei criteri funzionali all’organizzazione del materiale dei vostri figli?

Expert Teacher, caregiver, sibling
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.

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1 commento su “Come organizzare i giochi dei bambini”

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