Benefici degli strumenti del maestro Bortolato nel nostro percorso di lettoscrittura.

Articolo numero  9

Rubrica “Tra metacognizione e divertimento


PREMESSA PER RIPRENDERE IL DISCORSO

Oggi condivido un’altra esperienza di apprendimento e altre personali riflessioni riguardanti un preciso aspetto del percorso di letto scrittura di Samuele: ci focalizziamo sui benefici da noi riscontrati riguardo l’abecedario del maestro Bortolato.


Parlare di lettoscrittura non è cosa facile, occuparsene lo è ancora meno, sebbene esistano molti manuali e pubblicazioni dedicate e sia sempre più diffusa l’idea che imparare a leggere e scrivere sia un automatismo o qualcosa di meccanico che richieda un tempo da stabilire a priori.

A mio avviso, imparare a leggere e scrivere è un processo tanto denso di emozione e meraviglia quanto complesso e delicato. Si tratta infatti di processi formativi assolutamente personali, che richiedono il raggiungimento di prerequisiti a livello cognitivo oltre che la conquista di competenze pragmatiche, spendibili poi nella specificità del momento di lavoro ma non solo.

Sono tantissime le cose che vorrei condividere con voi a questo proposito per testimoniare i benefici delle scelte che stiamo vivendo: decido allora di partire dall’inizio, come si fa generalmente quando si racconta una storia.

Imparare a leggere non è solo riconoscere le forme delle lettere!
In molti oggi pensano ancora che un bambino sappia leggere quando in grado di riconoscere la forma di un simbolo letterario, o quando sia in grado di fondere le lettere tra di loro, formando sillabe, e poi parole, e poi frasi semplici, e poi complesse, e poi un lungo testo.
Imparare a leggere è anche questo ma molto di più! È per esempio un percorso durante il quale imparare a conoscere meglio la propria mente, e le strategie per gestirla in compiti così complessi; è, più in generale, l’occasione per acquisire strumenti per orientarsi in questo mondo.

Imparare a leggere è infatti, per me, una grande opportunità di crescita e di allenamento mentale: sono molte e variegate le attività cognitive che bisogna già saper padroneggiare per poter leggere in modo funzionale (cioè comprendendo davvero): vi siete mai chiesti cosa un bambino debba già saper fare prima di chiedergli di arrivare a leggere lettere, sillabe, frasi? Quali siano i prerequisiti che la mente deve saper padroneggiare?

Come sapete ci muoviamo sulle note della personalizzazione delle esperienze di apprendimento, per rendere Samuele davvero protagonista attivo del proprio percorso di apprendimento.
Per questo, pur avendo come riferimento principale alcune metodologie e strumenti, possiamo affermare di non sposare nessun metodo e nessuna risorsa in modo totale: solo Samuele. Questa propensione alla reale personalizzazione richiede a noi adulti un grande sforzo di flessibilità e apertura mentale, e il saper andare oltre i pregiudizi culturali che ancora circolano attorno alla etichetta di trisomia 21, o per chi preferisce di sindrome di Down (cognome di un medico!).

A questo proposito rimando all’articolo sui nostri percorsi didattici Book EXPERIENCES per saperne di più della ideazione e progettazione delle esperienze di apprendimento, a modo nostro.

Per quanto riguarda possibili percorsi e informazioni per imparare a scrivere ne abbiamo parlato in questo articolo: Come apprendiamo a scrivere?


INIZIAMO DALL’INIZIO!

Di come abbiamo affrontato il lavoro relativo alle vocali vi abbiamo già raccontato, condividendo gratuitamente questa sintesi del percorso sulla vocale A: per le altre vocali abbiamo seguito una procedura simile.

Oggi desidero mettere a fuoco un altro aspetto del nostro percorso: condividere l’esperienza che stiamo vivendo relativamente agli strumenti del maestro Camillo Bortolato, specialmente in riferimento all’abecedario murale.

Si tratta di uno strumento che ho conosciuto in occasione di un weekend di formazione che ho seguito in novembre con la dottoressa Irene Baldan, tramite Erickson: Insegnerò al volo italiano.
Mi ha subito colpita l’idea di un abecedario murale, di uno strumento cartaceo che potesse cioè essere letteralmente maneggiato dai miei bambini in casa. Avevamo già comprato alcuni libri delle storie di Pitti (link Amazon) e l’abecedario sotto forma di libretto.
Devo dire che questo strumento murale ha avuto tutto un altro impatto: FORMIDABILE!

Così, superando qualche timore iniziale, dovuto anche a dei suggerimenti ricevuti da alcuni specialisti, secondo cui non avrei dovuto assolutamente proporre a Samuele un aggancio di lettoscrittura fonologico, “perché troppo difficile”, ho deciso di provare, facendo, ancora una volta, a modo nostro: ovvero di fidarmi del mio bambino (parlo di fiducia anche in questo articolo a proposito dello “spannolinamento”) poiché ho ragione di credere che solo lui possa dare riscontro reale circa la bontà ed efficacia di una certa proposta ricevuta (parlo di zona di sviluppo prossimale in questo articolo).

Ho perciò acquistato e posizionato in casa, in una modalità accessibile a entrambi i miei bambini (2 e 6 anni), l’abecedario murale proprio come vedete in foto.

Uno dei nostri spazi domestici dedicati alla loro curiosità, creatività e libera espressione.

La particolarità di questo strumento, diviso in quattro parti, che noi per nostra comodità abbiamo disposto come vedete, è che sotto ogni letterina c’è la corrispondente immagine che il bambino impara ad associare, ad esempio: sotto la letterina E si troverà per analogia l’immagine dell’elefante.

C’è un motto proprio della scuola di pensiero Bortolato:

Leggo in un giorno e scrivo in un anno”.

Guardando l’esperienza che stanno vivendo i miei bambini non posso che testimoniare quanto sia stato per entrambi, ma sopratutto per Samuele, che è più grande e più interessato, intuitivo, divertente, facile e soddisfacente ASSOCIARE ogni lettera dell’alfabeto (e sono tante!) a un’immagine; e poi mantenere questa associazione in memoria, in modo attivo e consapevole, al punto da renderla spendibile in altri contesti, cioè generalizzare gli apprendimenti ad altri ambiti: se viste nelle stampe delle magliette, su etichette, cartelli, ecc…

Nell’esperienza di letto scrittura di Samuele, che al momento sta imparando a leggere e comprendere le prime frasi semplici -semplicissime- , è stato fondamentale questo strumento e ciò che esso ha permesso di concretizzare.

Lo strumento ha permesso veramente di leggere in un giorno?
Nel nostro caso no! Ma sicuramente avere a disposizione quotidiana la rappresentazione visiva – grafica delle letterine dell’alfabeto e la corrispondenza per analogia a elementi di cui i bambini hanno esperienza ha permesso di:

  • comprendere cosa sia l’alfabeto
  • comprendere di cosa sia composto
  • averne una rappresentazione visiva
  • farne esperienze di apprendimento – divertimento

Questo è un primo tassello importante del percorso complesso per imparare a leggere. E leggere non è solo riconoscere delle forme!

BENEFICI SPERIMENTATI PERSONALMENTE E A MODO NOSTRO
Tenendo presente che le consonanti sono presentate singolarmente ma che nel loro riquadro di presentazione sono visibili le 5 vocali, posso sintetizzare i benefici così:

a. questo strumento ci ha permesso di fare giochi di “categorizzazione” visiva e cartacea, imparando a distinguere, selezionare e classificare gli elementi vocali e quelli consonantici;

b. abbiamo visualizzato la costruzione delle sillabe: scoprendo che ogni lettera consonante può fondersi con le vocali già predisposte accanto (attività questa che comunque abbiamo sempre proposta, prima o dopo, anche in modalità senso motorio, percettivo, ludiforme: diverse sollecitazioni per il tempo necessario a Samuele).


Infatti, come ormai ben sa chi mi legge, nel nostro percorso di lettoscrittura non stiamo utilizzando solo questo strumento del maestro Bortolato e rimangono importanti anche altre fasi del lavoro che permettono di lavorare su altri aspetti fondamentali della lettoscrittura.
Così il video che trovate di seguito sintetizza alcune tappe presenti nel nostro approccio alla lettoscrittura, che è sempre flessibile – creativo – divertente – personalizzato, quindi efficace e soddisfacente per Samuele prima di tutti.

c. Questo abecedario murale ci ha soprattutto permesso di accedere a giochi di metafonologia operando sia sul suono della singola lettera (M di montagna, mamma, mela; A di ape, albero, anatroccolo, ecc) che sulla base sillabica corrispondente (MA di mamma, maiale, maestro ecc). E questo ha un valore immenso nel percorso di logopedia di Samuele: ovvero rappresenta uno degli “strumenti” mentali che si possono utilizzare per incentivare la correttezza della produzione verbale e la pulizia dei suoni prodotti.

d. Lo strumento si presta anche per essere una tastiera analogica, perché dunque il bambino componga (scriva con la mente) sillabe/parole, “semplicemente” cercando con esplorando un campo visivo complesso, selezionando gli elementi pertinenti, e poi toccando con le dita le letterine necessarie nell’ordine corretto per comporre la parola: una modalità per focalizzarsi su alcuni processi necessari al saper scrivere, sebbene senza penna! S A M U E L E.

CONCLUSIONE

Ancora una volta concludo dicendo che ho fatto benissimo a fidarmi del mio bambino e a non precludergli alcuna possibilità, sia essa in termini di metodologie che di risorse, strumenti.
Sebbene il suo fare fatica mi obblighi a saper dialogare con quel cromosoma 21 in più e dunque ad utilizzare i criteri della mediazione Feuerstein e a un costruire percorsi di apprendimento (e non di insegnamento!) personalizzati, posso confermare che la consapevolezza metafonologica si sta rivelando utile non solo per il percorso di lettoscrittura ma più in genere per allenare diverse abilità della mente, e sostenere il percorso di logopedia.

E voi? Avete quali esperienze di lettoscrittura stare vivendo?

Rachele Nicolucci
Mi occupo di apprendimento, dei processi cognitivi dell’apprendere e di metacognizione, a servizio soprattutto di chi non si basta da solo cognitivamente.
Lo faccio in ottica neuropedagogica e della pedagogia della mediazione del dott. Feuerstein.

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1 commento su “Benefici degli strumenti del maestro Bortolato nel nostro percorso di lettoscrittura.”

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